Di recente mi sono imbattuta in un articolo sui cani brachicefali, cioè quei cani che hanno il muso schiacchiato come Bulldog e Carlini. E su come l’uomo attraverso la modificazione genetica dei tratti fisionomici di questi cani contribuisca alla comparsa di disfunzioni fisiologiche in queste razze. Infatti questi cani a causa del muso schiacciato hanno spesso problemi di respirazione che necessitano di cure. Credo sia giusto che chi decide di avere uno di questi cani in casa s’informi sui rischi ai quali potrebbe andare incontro.
Nell’articolo si prende in considerazione la proposta di vietare la riproduzione di queste razze per evitare a certe anime di nascere con le sembianze di Bulldog e Carlini, così da non sottoporle in vita a certe sofferenze. Questione particolarmente delicata che l’uomo affronta quando in gravidanza si riscontrano gravi sindromi o malformazioni del feto. Ma quando riguarda l’animale non avviene “per caso” ma il diretto responsabile di quella modificazione genetica è l’uomo.
Possibile che il genere umano sia arrivato a tanto? E poi per cosa? Nel senso che, quando si fa qualcosa, a prescindere dal risultato finale, mi chiedo sempre quale fosse l’idea iniziale che si voleva portare in concreto: il benesse dell’animale o il mero compiacimento del gusto estetico umano? Credo che sia doveroso cominciare a porsi certe domande… Soprattutto poi quando i cambiamenti sono così palesi in un arco di tempo relativamente breve rispetto ai tempi naturali dell’evoluzione di una specie.
Selezione artificiale o naturale?
Per farvi un’idea guardate le foto di questo articolo che non riguarda solo Bulldog e Carlini. Premettendo che i canoni estetici resteranno sempre individuali e quindi relativi, soffermatevi ad osservare le modifiche fisico-estetiche che l’uomo ha apportato artificialmente ai cani. Il termine artificiale qui si contrappone del tutto a naturale, e cioé la selezione che ogni specie fa da sé scegliendo i propri partner riproduttivi. Ciò va a gravare nella maggior parte dei casi sulla funzionalità fisiologica.
La vita e il suo equilibrio
Perchè dobbiamo togliere l’equilibrio a qualcun altro e gravare così tanto sull’evoluzione di quella specie? Un equilibrio che per millenni si è creato di generazione in generazione sulla base delle proprie necessità evolutive. Questa riflessione non è rivolta esclusivamente agli allevatori, ma anche a chi vuole un cane, poichè contribuisce alla domanda di quel “determinato prodotto” di razza.
Due cose mi hanno sempre sorpreso: l’intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini.
Tristan Bernard
Quando si decide di prendere un cane si tende a valutare molto il lato estetico e meno il fatto che stiamo per “acquistare” una vita. La vita va sempre tutelata, che io sia allevatore, proprietario di animali, veterinario, toelettatore o venditore di cibo per animali. Non esiste una vita che valga meno di un’altra. In nessun caso. E sarebbe il caso che l’uomo smetta di elevarsi a giudice super partes delle vite altrui.
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